I Re dei Bulbi: le proprietà benefiche dei Lampascioni

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I Re dei Bulbi: le proprietà benefiche dei Lampascioni

Simili a delle piccole cipolle, i Muscari comosum, conosciuti come lampascioni, sono bulbi appartenenti alla famiglia delle Liliaceace ricchi di sali minerali e dal sapore amarognolo e retrogusto dolciastro.

Da dove provengono i lampascioni?

Ad oggi le esportazioni del lampascione in Italia dal Marocco, dalla Tunisia e dall’Algeria, continuano ad essere pari a centinaia di tonnellate, data l’importanza di questo prodotto nel Sud del nostro Paese, lì dove il lampascione è maggiormente conosciuto ed apprezzato, tanto da ricevere il riconoscimento come “PRODOTTO AGROALIMENTARE TRADIZIONALE” (PAT) sia per la Basilicata (allo stato spontaneo) che per la Puglia (conservato sott’olio).

A causa però delle raccolte di massa, negli ultimi anni si è verificato un progressivo impoverimento dei terreni con conseguente riduzione della disponibilità del prodotto sul mercato. Motivo per cui, l’interesse verso la coltivazione di questi bulbi pregiati e appartenenti ad una specie erbacea perenne essenzialmente spontanea, risulta in crescita.

È comunque doveroso precisare la presenza di una serie di dubbi e inconvenienti a riguardo, che non hanno però ostacolato la scelta di imprenditori ed aziende del settore, come dimostrano le indagini eseguite nel territorio di Conversano (BA), al fine di salvaguardare l’estinzione di un prodotto appartenente alla nostra tradizione culinaria e gastronomica.

Curiosità sulla coltivazione dei lampascioni

Il cipollaccio predilige terreni incolti e i margini delle strade di campagna ma, con una giusta esposizione, può spingersi dalla pianura al di sopra dei 1000 metri di altitudine, prosperando anche nei terreni posti a coltura ed inerbiti. Nonostante riesca ad adattarsi un po’ dappertutto, per la coltivazione del lampascione risultano necessarie determinate caratteristiche del terreno: ideale è quello di medio impasto, privo di sassi e di residui radicali di altre piante.
I lampascioni, non sopportando le grandi quantità di acqua, richiedono un costante drenaggio del terreno e, cosa ancora più importante, prima della messa a dimora, quest’ultimo dovrà essere lavorato in profondità in modo da permettere agli strati inferiori di ossigenarsi.
La profondità dell’interramento dipende dalle dimensioni del bulbo e dalle caratteristiche geografiche in cui questo viene ubicato; se coltivato in zone fredde, è consigliato interrare il bulbo qualche centimetro sotto la soglia standard dei 6/10 cm, per evitare di compromettere la vita dei lampascioni a causa di eventuali lastre di ghiaccio dovute dal gelo.

Quando raccogliere i lampascioni?

I suoi fiori sbocciano in primavera, si sviluppano con foglie larghe e lunghe 20-30 cm e durano sino all’estate. Quest’ultimo risulta il periodo ideale per la raccolta dei bulbi, quando le foglie sono ancora visibili e ben identificabili; al contrario, il momento dello scapo floreale, resta il meno indicato, essendo una fase in cui le riserve della pianta sono al minimo.

Le proprietà benefiche dei lampascioni

I lampascioni pugliesi, rinominati anche i “i re dei bulbi” poiché maggiormente diffusi e apprezzati soprattutto in Puglia, si contraddistinguono in virtù delle proprietà terapeutiche che possiedono.
Così come l’aglio, la cipolla è un potente antibiotico naturale che non ha nulla da invidiare agli altri componenti della famiglia delle Liliaceace, nonostante il loro aspetto poco invitante. È una pianta spontanea che, da millenni, preserva in salute coloro che scelgono di degustare questa leccornia.
Degno della massima considerazione, il lampascione conserva intatte le sue numerose proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, annoverato dalla comunità medica come “cibo funzionale”. Il suo elevato contenuto di potassio, fosforo, calcio, ferro assieme alla ricchezza di magnesio, rame e manganese, gli attribuisce un valore nutrizionale elevato, grazie anche al suo potere diuretico e lenitivo.

I lampascioni in cucina

Il sapore dolciastro ed aromatico con chiare note di amarognolo rendono il lampascione una prelibatezza nella cultura gastronomica del Sud Italia. La preparazione più comune è quella dei lampascioni sott’olio in agrodolce, ideali per accompagnare secondi di carne.
Consumare lampascioni risulta quindi utile per regolare e quindi migliorare il funzionamento del proprio organismo e la sensazione di benessere, tuttavia è importante non esagerare: va ricordato che un consumo eccessivamente copioso potrebbe causare quei caratteristici e quasi rinomati effetti “indesiderati” quali meteorismo e flatulenze.